Visuale, aereo e poetico: al Parco c’è Souvenir, ispirato agli amanti in volo di Chagall

Dal 10 al 10 Novembre 2021
Nel week end un doppio appuntamento con la nuova produzione del Teatro delle Briciole - Solares rivolta ad adulti e bambini dai quattro anni

Sabato 13 novembre alle 21, in replica domenica 14 novembre alle 16.30, debutta al Teatro al Parco di Parma Souvenir, nuova produzione del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti rivolta ad adulti e bambini dai quattro anni.

Souvenir Teatro delle Briciole Parma

Il progetto è firmato da Mattatoio Sospeso, compagnia fondata da Marco Mannucci nel 2006 che ha partecipato a Festival in tutto il mondo, dall’India alla Russia, dalla Spagna al Messico.

Arrampicata, acrobazia, teatro di strada, circo e la poetica del non ordinario sono alcuni dei suoi principali ingredienti.

Con echi lontani delle visioni sospese di Chagall, Mattatoio si solleva da terra per volare su case, torri, chiese e castelli. Il sospeso, la sospensione sono il non-luogo dove si annulla la gravità.

Souvenir è uno spettacolo visuale, aereo e poetico, ispirato alla serie dei dipinti con gli amanti in volo di Marc Chagall.

Una storia d’amore, un viaggio onirico senza parole, per sfiorare in volo la poesia dell’amore e del sogno. Il racconto dell’ultima notte di Marc Chagall, dove in sogno incontra il suo amore perduto: la sua Bella, la sua musa.

È lei la donna in volo, l’amante in blu, la protagonista di tanti capolavori dipinti che per tanti anni ha influenzato le sue creazioni. E sono proprio loro due gli innamorati sospesi, placidi nello spazio, dove lui, a piedi penduli come un bambino felice, tiene per mano lei fluttuante nell’aria, come fosse un palloncino ad elio.

Il vecchio Chagall, il pittore dell’amore come forme che volano, ci accompagna in un divertito sogno, un viaggio nei suoi ricordi, in una memoria impastata di sogno e vita reale e in quella specie d’amore raro, trasognato e da favola che porta via dalla vita di ogni giorno.

Forse lassù in volo c’è ancora speranza, perché  la perdita forse non è la fine, ma un nuovo inizio.

La Repubblica Parma

Pubblicato il: 06-12-2021