Svelarsi: serata evento per sole donne (cis, trans, non binary)

regia di Silvia Gallerano

di e con Giulia Aleandri, Elvira Berarducci, Smeralda Capizzi, Benedetta Cassio, Livia De Luca, Chantal Gori, Giulia Pietrozzini, Silvia Gallerano con il contributo di Serena Dibiase e la voce di Greta Marzano

allestimento luci Camila Chiozza

consulenza costumi Emanuela Dall’Aglio

una produzione Teatro di Dioniso

in collaborazione con PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe e Frida Kahlo Production

con il contributo del MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio e Roma Capitale

in collaborazione con SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori 

si ringraziano per il supporto e l’ospitalità ATCL per Spazio Rossellini, Lottounico, Fortezza Est e Fivizzano27

Dopo il successo della passata stagione, torna in scena SVELARSI – serata evento per sole donne (cis, trans, non binary), drammaturgia e regia di Silvia Gallerano. Di e con Giulia Aleandri, Elvira Berarducci, Smeralda Capizzi, Benedetta Cassio, Livia De Luca, Chantal Gori, Giulia Pietrozzini, Silvia Gallerano con il contributo di Serena Dibiase e la voce di Greta Marzano.

Svelarsi, dopo le repliche andate tutte sold out allo Spazio Rossellini e le date milanesi, torna ora per una tournée che vedrà lo spettacolo in scena in molte piazze italiane: tra cui Udine, Genova, Milano, Torino, Roma, Parma. 

Che cos’è Svelarsi? È uno spettacolo/esperimento/serata/happening/sabba/pigiama party/assemblea… qualcosa di indefinito e indefinibile, un momento di condivisione e di riflessione piuttosto allegro su temi come il femminismo, l’umiliazione, la rivalsa, il senso di colpa, l’autodeterminazione. É una serata per sole donne, che genera parecchie risate e una smodata sorellanza.

Mi sento invasa dai consigli non richiesti, dal mio bisogno di sembrare sempre dignitosa, dai libri sul mio comodino.

Mi sento invasa dagli insetti, dalle cimici dalle ciglia indebolite, dai capelli, prodotti per capelli, capelli nel letto, per terra, capelli bianchi.

Mi sento invasa dall’elettricità, dalla luce e la luce al neon bianca dei negozi, dal riscaldamento a schiaffo quando ci entri, dal produci consuma produci consuma produci consuma.

Mi sento invasa dalla dipendenza dall’erba che non mi fa ricordare i sogni al mattino, dai mezzi pubblici la notte quando ci sono solo maschi a bordo, da mia madre che ancora mi sbuccia la frutta.

Ora io vi sembro piccola. Vi ingannate. Fra poco porterò 53 di piede. Le mie cosce misureranno 2 metri di diametro. I capelli cresceranno spessi come crini di cavallo. Gli occhi saranno talmente grandi che nelle orbite non ci staranno. Le mani, poi, saranno gigantesche e quando ne alzerò una per grattarmi la testa, scapperete via, terrorizzati. 

Sarò enorme (…) Non vi sembrerò più piccola. Sarò sconfinata.

Svelarsi è un’altalena tra questi stati: un senso di invasione, una mancanza di spazio, una compressione, da una parte. La potenza, lo strabordare, la risata travolgente, dall’altra. La cultura patriarcale che ancora ci circonda, insegna alle donne, sin da piccole, a limitare i propri desideri di potenza, ad accettare invasioni di campo da parte dell’altro sesso (dove il campo è il corpo), a mettersi in disparte e per senso di costrizione spesso a esplodere. 

Si parte da vissuti diversi che hanno una nota comune: di umiliazione, di mutilazione, di invisibilità. Messi insieme, tutti questi vissuti, si mostrano per quel che sono: semplici soprusi, spesso meschini. Se ne vedono i contorni tragicomici, si impara a riderci su e a rispondere con una potenza che non è stata sopita.

Il lavoro di scrittura è un lavoro condiviso: ogni attrice ha scritto con le parole o con il proprio corpo la sua presenza in questo lavoro. La scrittura non è solo di parole, anzi è soprattutto una scrittura di corpi. Le parole a volte sono gli inganni, il rumore dell’abituale: i corpi, in questi momenti di svelamento rivelano la vera essenza, il discorso non articolato ma presente.

Svelarsi è un percorso di ricerca. Per questo si rivolge a un pubblico esclusivamente di donne (cis, trans e non binarie). Tutte quelle che si sentono e definiscono donne. Non si tratta di creare uno spazio sicuro per chi è sul palco, ma di indagare che cosa succede ai corpi simili di chi assiste, domandarsi se il proprio corpo risuona più profondamente con quello che vede, nudo, in scena. 

Svelarsi sarà anche l’occasione per costruire percorsi laboratoriali mirati, come nel caso del Teatro Carcano a Milano, dove oltre lo spettacolo di febbraio, si terranno prima alcuni laboratori tematici. Per favorire l’incontro tra prevenzione ed esperienza personale, per sensibilizzare sull’importanza di stili di vita sani e per superare pregiudizi ancora profondamente radicati, il Teatro Carcano con il centro Humanitas hanno in programma due laboratori teatrali gratuiti il 28 ottobre e il 18 novembre, dedicati rispettivamente alla menopausa e alla maternità e curati da Silvia Gallerano. Il laboratorio si offrirà come un luogo sicuro, all’interno del quale si troveranno anche una psichiatra, una dermatologa e una ginecologa, che parteciperanno come utenti ma anche come esperte, portando una condivisione del sapere medico di fronte a domande che, troppo spesso, ci si vergogna di porre nelle sedi appropriate. “Vogliamo sfatare miti e ignoranze – afferma Silvia Gallerano – desideriamo colmare i tabù e i vuoti che esistono riguardo alla salute e al corpo femminile. Dobbiamo parlarne, focalizzare il fatto che non ne parliamo, darci la possibilità, in un contesto protetto, di porre le questioni in sospeso”.

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Per le prossime date Svelarsi ha immaginato di permettere al maggior numero di donne di partecipare alle serate attraverso un biglietto sospeso, scopri come aderire: https://gofund.me/0b9f004c

Pubblicato il: 26-02-2024