Teatro

19

  Aprile '23

mercoledì
19:00 | Teatro al Parco

LE PAROLE E LA BACCHETTA DI HERMES

Uno spettacolo magico e una conversazione contro il disincanto del mondo

Paolo Lagazzi, saggista e scrittore ben noto ai parmigiani (e non solo per il suo lungo, appassionato lavoro sull’opera di Attilio Bertolucci), incontra Aurelio Paviato, uno dei più talentuosi e originali prestigiatori del mondo, per esplorare insieme i territori della magia bianca, quei territori fluidi e cangianti, lustri e incantati il cui sovrano era, secondo i nostri antichi progenitori, il dio Hermes.

Seguirà aperitivo.

Paolo Lagazzi

Da giovanissimo Lagazzi, avvicinato al mondo dell’illusionismo dal padre (medico di professione ma uomo fantasioso e arguto, fuori da ogni schema), si è esibito per qualche anno come prestigiatore dilettante in coppia con suo fratello gemello Corrado. Questa precoce esperienza ha segnato profondamente il suo rapporto con la letteratura. Tutti i libri che ha scritto sono intrisi di vibrazioni magiche, perché egli condivide ciò che ha detto Proust: che, senza una manciata almeno di “sabbia magica”, la vita, e la letteratura che di essa si nutre, non hanno né sapore nel senso.

In particolare due tra i libri di Lagazzi sono tesi a sondare i legami fra la magia e la scrittura: Per un ritratto dello scrittore da mago (edito una prima volta con una prefazione di Valerio Magrelli, ripubblicato poi con una prefazione di Emanuele Trevi) e Il mago della critica (dedicato alla grande figura di Pietro Citati, il più “ermetico” tra i saggisti italiani). A questi due libri se ne aggiunge ora un terzo, I volti di Hermes (Moretti & Vitali editori). In esso Lagazzi vagabonda con molta libertà e leggerezza, fuori da ogni pretesa di carattere teorico, tra i diversi aspetti della magia – dalla prestigiazione all’alchimia, dalla divinazione all’astrologia – scoprendo e riscoprendo in quanti modi la letteratura affondi nelle radici del magico.

Nell’occasione dell’uscita di questo libro Lagazzi ha invitato Aurelio Paviato a incontrarsi con lui per intessere un dialogo sui generis, cioè per creare insieme una specie di tappeto magico, un tappeto volante fatto di parole e di gesti, di metafore e di tocchi sapienti delle dita, di scintille e penombre, di verità e di trucchi.

Aurelio Paviato

Membro della celebre Escuela Mágica di Madrid, spesso presente nelle più note trasmissioni televisive italiane e straniere e nei più prestigiosi teatri internazionali (da Londra a Parigi, Madrid, Lisbona, Nizza, Strasburgo, Ginevra, Zurigo, Basilea, da St. Louis al Magic Castle di Hollywood, fino a Kitakiushu e Hakone in Giapppone), Paviato ha vinto il primo premio di Close-Up Magic al congresso mondiale FISM di Losanna. Nel 2009 ha collaborato come membro del comitato tecnico-scientifico esterno per la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano nell’allestimento della mostra “…Tutto è come appare” dedicata ai libri del Fondo Ovidio Scolari sull’arte della prestigiazione.

Il suo straordinario repertorio magico (di cui, nella serata del 19 aprile, offrirà una scelta assai gustosa) spazia fra il moderno e l’antico recuperando spesso dei giochi inventati molti secoli fa ma sempre vitali, sorprendenti, capaci di suscitare un profondo stupore. Nonostante le velleità inventive e sperimentali della tecnologia, il nostro mondo è afflitto dall’aridità e dal disincanto. Riscoprire oggi le ragioni di Hermes, cioè della magia – e di quelle grandi magie che sono, o dovrebbero essere, la letteratura e l’arte – è essenziale per ridare fiato alle nostre anime in stato permanente di asfissia.

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Pubblicato il: 16-03-2023