Teatro

19

  Marzo '23

domenica
16:30 | Teatro al Parco

Il bambino e la formica

La storia di un bambino che lavora in miniera e di una formica burbera dal cuore gentile. Un viaggio verso la conoscenza di se stessi. Tout public a partire da 5 anni.

di

Massimiliano Burini e Giuseppe Albert Montalto

con

Giulia Zeetti, Andrea Volpi

realizzazione

Muppets e supervisione ai movimenti scenici Marco Lucci

composizioni musicali e suono

Gianfranco De Franco

disegno luci

Pino Bernabei – Luigi Proietti

dramaturgo

Giuseppe Albert Montalto

regia

Massimiliano Burini

produzione

Fontemaggiore Centro di Produzione

tout public a partire da 5 anni


La storia compagnia di teatro ragazzi Fontemaggiore presenta un spettacolo di teatro di figura il cui protagonista è Ayo, un bambino che non ha mai visto il sole, infatti lavora nel “Formicaio”, una miniera del Congo. Un giorno durante il lavoro una frana improvvisa lo blocca sotto terra. Mentre aspetta i soccorsi fa un incontro incredibile e imprevedibile con “Undici”, una formica burbera, ma dal cuore gentile. Superata la sua diffidenza verso i bambini, Undici decide di aiutare Ayo ad uscire di lì. Inizia così un viaggio verso l’alto, verso la conoscenza di se stessi e verso la consapevolezza del loro posto nel mondo, imparando l’uno dall’altro che la vita è un sogno da rincorrere.

Note drammaturgiche

Nonostante ci sia la tendenza a non fare alcuna differenza tra fiaba e favola e a considerarle sinonimi, in realtà si tratta di termini ben distinti: la favola è un componimento corto composto da poche righe con protagonisti in genere animali dal comportamento antropomorfizzato o esseri inanimati, la trama è caratterizzata da avvenimenti semplici e veloci.

La differenza principale tra fiaba e favola è la presenza o meno dell’elemento fantastico e magico, caratteristica peculiare della fiaba e completamente assente nella favola, basata invece su canoni realistici.

Questa favola ha una morale sottesa e una esplicita. La morale sottesa è che il lavoro non è una peculiarità dei bambini, che lo sfruttamento è un reato e che il sistema globale di reperimento delle risorse minerarie per l’avanzamento tecnologico e l`iperproduttività ai fini del profitto genera morte. La morale esplicita è che i bambini devono sognare, devono giocare, devono poter immaginare il mondo e quello che non c’è.

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Pubblicato il: 01-02-2023