Teatro

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  Aprile '23

sabato
21:00 | Teatro al Parco

10 KG

Una ragazza abbandona le sue radici e il suo Paese per abbracciare la causa del radicalismo islamico. Uno spettacolo della compagnia francese AnteprimA.


Tout public da 14 anni

testo

Lau Nova 

premio

Artcena 2020 

concezione e regia

Antonella Amirante 

scenografia e costumi

Alex Costantino 

universo sonoro

Nicolas Maisse 

creazione luci

Juliette Besançon 

con

Con Eva Blanchard e Pamela Toscano (versione italiana) 

produzione

Compagnie AnteprimA (Francia)

In occasione dello spettacolo, verrà allestita anche la mostra fotografica “Identità”.


10 kg nasce da un incontro, da una storia vera: Il percorso inaspettato di un’adolescente nata in una famiglia borghese e atea che abbandona le sue radici e il suo paese per diventare la terza moglie di un salafita pietista. Il percorso di sua madre che cerca di mantenere il legame con la figlia nonostante le scelte estreme a cui la conduce la sua ricerca di identità. Uno spettacolo in cui la materia tessile che compone la scenografia si lega con il suono e il corpo.

Note di regia

Con Lau Nova abbiamo visto crescere i nostri bambini nello stesso quartiere residenziale comodo e piacevole, uno di quei luoghi protetti dalle minacce del mondo. Come Lau Nova, ho sognato i miei bambini e immaginato una vita ideale per loro. Come tutti i genitori, ho dovuto accettare le loro scelte spesso lontane dall’idea che avevo sperato, il gap tra il bambino sognato e il bambino reale è più o meno ampio e più o meno facile da accettare. 

“I nostri bambini possono scegliere una moltitudine di strade che non sono nemmeno segnate sulle nostre carte geografiche”

E’ la voce di Lau Nova che sentiamo sul palco, una madre coraggiosa che racconta l’amore per la figlia Charlotte, diventata Amina.  Un testimonianza forte, una voce pronunciata sul palco mentre il corpo della ragazza evolve alla ricerca della sua identità e di un gruppo in grado di riconoscerla.  Un lavoro fisico, oltre le parole, quando le parole diventano silenzio.  In scena, una moltitudine di abiti, come pelli possibili da indossare per affrontare il mondo. 

Tessuti, scuri a riempire lo spazio fino ad inglobarlo tutto e coprire il corpo, gli occhi, i pensieri. Questo racconto non è una critica contro l’Islam, ma il tentativo di una madre di capire il percorso della figlia Charlotte, nata in Francia, in un contesto sociale agiato e ateo. Oggi Charlotte vive all’estero, separata dalla sua famiglia e dalle sue origini, il suo corpo e i suoi occhi nascosti dal burka, in compagnia del marito poligamo e della sua bambina. 

Nuova creazione per l’Italia

Il progetto di tradurre il testo e portare lo spettacolo 10kg in tournée in Italia è nato durante un nostro soggiorno in Sicilia, nell’ottobre 2021, nell’ambito del progetto “Identité”, realizzato con il sostegno dell’Istituto Francese, della Città di Lione e in collaborazione con Zō Centro Culture Contemporaneedi Catania. 

Questo progetto di creazione italiana potrà dunque realizzarsi principalmente grazie a due strutture Italiane: Zō Centro Culture Contemporaneedi Catania e il Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, il cui nuovo direttore, Giuliano Maria Tenisci, ha già accompagnato molti progetti della compagnia AnteprimA durante la sua direzione del Teatro di Vienne in Francia. 

La società italiana non si è ancora confrontata con l’ondata di radicalizzazione dei giovani come in Francia, ma purtroppo i tempi cambiano velocemente e questo fenomeno sembra stia emergendo anche nell’attualità italiana. 

Lau Nova autrice

Lau Nova è l’autrice del libro «Ma chère fille salafiste» edito da La Boite à Pandore e pubblicato nell`ottobre 2017. Manager e formatrice di professione, la pubblicazione di questo libro autobiografico per lei rappresenta una svolta nella sua concezione dell`impegno professionale. 

La radicalizzazione “non violenta” della figlia maggiore è avvenuta pochi giorni prima degli attacchi a Charlie Hebdo, un anno indelebile per la sua famiglia. Incontra alti genitori, altri bambini, altri figli con esperienze simili, in quel periodo di grande turbolenza, di paura. L’angoscia delle famiglie è spesso abissale di fronte a questi ragazzi determinati. Cosa fare per questi genitori? Questo è il punto di partenza per scrivere la sua storia, una mano tesa per condividere la sua realtà con quella delle altre famiglie. 

Riceve anche il supporto da parte di giovani adulti de-radicalizzati, liberi dalle precedenti prigioni mentali, dalle catene ideologiche. Con loro si dedica ad un impegno alla prevenzione della radicalizzazione e conduce sessioni educative nelle scuole medie e superiori. 

Note di Lau Nova

Dare voce alla mia esperienza di genitore nel romanzo “Ma chère fille salafiste”, è stato un primo passo per illustrare attraverso il percorso inaspettato di Charlotte, l’emersione di un fenomeno sociale. Bambini cresciuti nella nostra società democratica possono essere attirati dalla propaganda ideologica radicale e decidere di voltare le spalle alle proprie radici culturali. 

Non solo per fedeltà ad un gruppo radicale violento, ma anche per sottomissione a una comunità con un approccio più spirituale. Questa appartenenza colpisce intere famiglie dilaniate da una polarizzazione del mondo che contrappone “Loro” a “Noi”. Dobbiamo comprendere questo fenomeno, vederlo arrivare senza demonizzare l’ideologia, senza negarlo, ma tentando di accoglierlo. 

Difendo quindi questo punto di vista, a volte con studenti Universitari, per richiamare l’attenzione sulla libertà di pensiero, poiché ritengo che lo spirito critico sia spesso minacciato da una tendenza ad una sonnolenta colpevole inconsapevolezza che si oppone ad una possibilità di convivenza gioiosa che esalti le differenze.  Il progetto di messa in scena di Antonella mi ha sedotto subito. Immergere lo spettatore nella mente del genitore, mettendo anche lui nella posizione dell’osservatore del bambino che lotta per costruire una nuova identità, sfidandone il ruolo e il preconcetto in relazione all’evolversi dell’uno e dell’altro. Insomma un invito a riflettere su un tema delicato presente nella nostra attualità. Mi è piaciuta la metafora dell’apparire, dello stare con, del farsi e disfarsi, realizzata con i tessuti, per poi magari liberarsene un giorno. 

Identità – Un’esposizione itinerante

La neutralità o l’eccentricità del nostro modo di vestire caratterizza l’espressione della nostra personalità. La società, attraverso le distorsioni della moda e della pubblicità, orienta la nostra espressività, uniforma il nostro aspetto lasciandoci credere che facciamo una scelta personale e meditata. E se noi autorizzassimo a cancellare tutti i significanti, tutti i codici d’abbigliamento per rivelare la nostra identità attraverso la metafora del tessuto che ci rappresenta?

Il progetto “Identità”, in relazione con lo spettacolo “10 Kg”, sotto la direzione artistica di Antonella Amirante, iniziato con Alex Costantino, ha incontrato persone di diversa età ed etnia, che si sono raccontate attraverso la materia, con le loro parole, i loro gesti, il loro corpo, i loro sguardi. Nuove storie si sono tessute quindi grazie al tessuto, ai colori. Ne è nata una raccolta di 150 fotografie di cui verrà esposta a Parma una selezione.

In un istante di condivisione intima e poetica, l’”Identità” si è inventata, si è cercata. Delle voci sono sorte, delle personalità si sono rivelate e una moltitudine di identità nuove sono comparse. Le immagini e i testi rendono conto di questa metamorfosi.

L’équipe

Antonella Amirante, direttrice artistica

Alex Costantino, creatore dei costumi

Paulina Fuentes-Valenzuela, fotografa scultrice

Jean-Cristophe Vermot-Gauchy, autore e attore

Pamela Toscano, autrice e attrice (testi italiani)

Dominique Osmont, autrice (testo Voiron)

Corinne Sarrasin, coordinatrice della compagnia

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Pubblicato il: 01-02-2023