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  Febbraio '23

sabato
16:30 | Teatro al Parco

Et puis

Un racconto pittorico delle trasformazioni del nostro mondo tra realismo e fantasmagoria, diretto e interpretato dalla Compagnia francese La Soupe e tratto da un’opera di Icinori, duo di celebri disegnatori per bambini.


Tout public a partire da 4 anni.


con Yseult Welschinger – Faustine Lancel et Alice Blot in alternanza – Maxime Scherrer et Chris Caridi en alternance 

Musiche Antoine Arlot, Pierre Boespflug 

Marionnette Yseult Welschinger | Assisistente alla creazione marionette Vitalia Samuilova 

creazione ombre e pop-up Eric Domenicone | assistente creazione ombre e pop-up Christine Kolmer 

scene Eric Domenicone & Yseult Welschinger | assistente scene Antonin Bouvret 

luci Chris Caridi, Eric Domenicone 

regia Maxime Scherrer 

video Marine Drouard 

costruzione scene Vincent Frossard | produzione e distribuzione Babette Gatt 

produzione Icinori/LaSoupeCie (Francia)

Gli autori

Lo spettacolo prende ispirazione dall`universo singolare del duo di autori e illustratori Icinori. Poetico e affascinante, questo libro di immagini, senza parole o quasi, racconta la storia di un mondo selvaggio e lussureggiante, attraversato di stagione in stagione da misteriosi personaggi, metà uomini – metà strumenti. La trasformazione ordinata e metodica della natura da parte di questi personaggi, sorta di architetti-operai, risuona come un`eco del tempo che attraversiamo.

Lo spettacolo si rivolge ai bambini con uno sguardo impegnato ed ecologico, poetico e profetico sul secolo appena iniziato. Nel mondo descritto da Icinori, l’uomo-utensile taglia la foresta, taglia la montagna, svuota la natura dei suoi fantastici abitanti …, al pubblico il compito di inventare il seguito.

Note di regia

Abbiamo trovato un’opera singolare e audace, dove l’immagine è al centro della drammaturgia, e abbiamo raccolto la sfida scenica ed estetica in risonanza con le nostre sensibilità e i nostri pensieri sul mondo.

Il carattere profondamente originale, sperimentale e sorprendente del lavoro di Icinori, ci ha affascinato e fatto immergere nel suo universo lieve. I nostri primi incontri con gli autori Raphaël Urwiller e Mayumi Otero per discutere di questa creazione, ci hanno convinto ad avventurarci in una collaborazione tra le arti visive e il teatro.

Et puis è un resoconto pittorico degli sconvolgimenti del nostro mondo. Dove una foresta e la sua fauna prosperavano, oggi passa un`autostrada. Qui, dove le onde lambivano coste ospitali piene di vita, cresce un complesso turistico… Icinori testimonia poeticamente queste trasformazioni, a volte minute, a volte devastanti, spesso inevitabili.

Et puis, ci obbliga ad interrogarci senza durezza né pregiudizio sul futuro del nostro mondo. Vorremmo condividere queste riflessioni con i bambini che continueranno a costruirlo.

Da settembre ad agosto, di stagione in stagione, immagini senza le parole prendono vita come nei fondali di un teatro barocco. 

Gli elementi scenografici giocano sulle prospettive, sulle illusioni di profondità e volumi. Macchinari, cornici, pannelli animati e tele ombre e luci sono gli strumenti di questa piccola opera dove la dimensione musicale permea ogni evento. Una sinfonia di suoni piove sugli spettatori immersi in questa foresta primordiale. Lo spettatore vede svolgersi scene di vita, piccole narrazioni in questo ambiente mutevole che ci parlano di natura. L`umanità è qui evocata da una folla di piccoli eventi che si riferiscono tanto alla vita quotidiana quanto a fasi principali della vita.

Un ceppo di legno si erge sulle sue due gambe e condivide a bella amicizia con Pokopokopo il bruco, Lily, la stella ballerina, che pattina e volteggia e un giovane pittore che, sul dorso di una tartaruga, riporta il colore nel paesaggio invernale. E sempre, sullo sfondo, l’ambientazione muta sotto l’azione degli uomini-strumento. Aprile vengono tagliati gli ultimi alberi. Maggio, si comincia a costruire la facciata di una stazione. Quando arriva luglio appare interamente e la banchina è piena dei protagonisti di questa strana storia. Agosto, il treno passa e i viaggiatori sfrecciano verso una destinazione misteriosa, verso una nuova vita. Il paesaggio si svuota degli abitanti e dei suoi colori.

Il mondo di Icinori

Il mondo di Icinori è popolato da animali, creature fantastiche, umani innocui. Tutti abitano questo spazio naturale, vi nascono, giocano, lo attraversano, mentre altri lo osservano e lo dipingono. Questa eclettica galleria di personaggi è ricca di micro-storie divertenti e di grandi avventure. Un intero bestiario di pupazzi, immaginato da Yseult Welschinger evolve sulla scena pensata in una stretta relazione con il bambino. La scenografia è in movimento, in costruzione, è un cantiere permanente. Evoca un mondo che viene ordinato rapidamente sotto l’azione dell’uomo, a scapito della natura che muta lentamente al ritmo dell’evoluzione. Una delle possibilità per mettere in scena questo universo è stata l’esplorazione degli shoji, pannelli giapponesi scorrevoli di carta su cui è possibile disegnare, dipingere, sovrapporre e proiettare immagini. Le molteplici possibilità del teatro di carta, i giochi di manipolazione tra volume e pupazzi, i fuochi, le apparizioni e sparizioni, ci permettono di stimolare l’attenzione e la curiosità dei bambini.

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Pubblicato il: 20-01-2023