con Agnese Scotti
regia Beatrice Baruffini
dai 2 anni
Capogiro è una giravolta fortissimo che ti fa perdere l’equilibrio. Ti stravolge, ti smuove, ti sorprende, ti disorienta. Ti scombussola. Ti capovolge.
Gira e rigira e poi tutto cambia. Gira e rigira e niente è più come prima.
A volte per iniziare serve un capogiro.
In scena una donna e una palla danno vita a un delicato racconto. Forse sono una madre e un figlio, una donna e il suo tesoro, una bambina e il suo pallone. La palla è una pancia, un peso sulla schiena, un mappamondo su cui muovere i primi passi, un pezzo di corpo che non si stacca. Una palla da stringere, abbracciare, lanciare, rimbalzare, nascondere, custodire. Nascono così, dalla relazione tra attrice e oggetto, i mondi immaginari, tappe di un viaggio fantastico, fatto di piccole scoperte, avventure, emozioni, incontri.
Note.
Il lavoro di Iela Mari per l’infanzia è stato per noi fonte di ispirazione e suggestione (in particolare Il palloncino rosso, Il tondo e il riccio di mare, Il tondo, La mela e la farfalla), sia per quanto riguarda l’immaginari estetici che per quanto riguarda la modalità di racconto e narrazione. Spesso la Mari parte da una forma, chiara, ben riconoscibile. Per noi la palla è diventata quel punto di partenza: un oggetto che più di ogni altro appartiene all’infanzia. I bambini sanno di cosa parliamo, ed è per questo che la palla diventa il tramite eccezionale per portarli a giocare là dove lei, da sola, non li avrebbe mai portati.
Anche a questo serve il teatro
Beatrice Baruffini, Agnese Scotti